Il Blog della UIL Polizia Locale di Parma


Un Blog per i cittadini che vogliono conoscere la realtà della Polizia Municipale di Parma. Un filo diretto tra noi e voi, senza filtri e senza intermediari.

martedì 6 gennaio 2015

È tempo di decidere.

Ieri ci eravamo lasciati con la promessa che avremmo parlato delle richieste avanzate dagli appartenenti ai vari corpi di Polizia Municipale.
Come molti di voi sanno bene, la Polizia Municipale da molti anni chiede una riforma della legge che disciplina la propria categoria in modo da definire con certezza ruoli, competenze e funzioni.
La legge attuale, datata 1986, è prossima a compiere 30 anni. È pacifico che nel corso di questi anni le condizioni sociali si sono modificate, ma a tali modifiche non ha fatto seguito alcun adeguamento normativo riguardante la categoria, o meglio, alcuni cambiamenti la P.M. li ha subiti, come la perdita dell’istituto dell’equo indennizzo, della causa di servizio. Inoltre ha subito inaccettabili penalizzazioni economiche durante il periodo di malattia che a noi risultano assai lesivi, viste le condizioni di lavoro degli agenti che sono spesso causa di malattie gravi, come le malattie respiratorie o posturali; senza contare gli infortuni collegati alla mansione come gli incidenti stradali, le aggressioni o il contatto con liquidi biologici di persone infette.
Quello che tutti i lavoratori della Polizia Municipale d’Italia chiedono al legislatore è definire in maniera chiara la natura della loro mansione. Vogliono sapere in maniera chiara se sono una vera polizia, anche se con specifiche attribuzioni, o impiegati comunali.
Poliziotti o Vigili? 
Non conosciamo impiegati comunali che lavorano la notte, tutte le feste comandate, le domeniche, in servizio stadio (dove non è difficile prendersi improperi, sputi, bottigliate ecc.); non conosciamo nemmeno impiegati comunali costretti, nell'adempimento del proprio dovere, a sfrattare famiglie la cui unica colpa è stata perdere il posto di lavoro; ma neanche impiegati comunali ai quali viene affidato l’ingrato e devastante compito di dover svegliare in piena notte, genitori per chiedere loro di riconoscere il proprio figlio morto in un incidente stradale;  non ne conosciamo nemmeno di aggrediti e picchiati violentemente perché rei di aver sanzionato qualche energumeno in divieto, o picchiati da intere orde di abusivi ai quali si stava sequestrando merce contraffatta che grave danno arreca alla nostra economia; men che meno impiegati comunali mandati in ospedali da spacciatori che vendono morte ai nostri figli e che non hanno nulla da perdere.
È cosa risaputa che la Polizia Municipale, in molte città italiane, svolge sempre più spesso compiti di vera e propria polizia, senza tante sottigliezze sulle attribuzioni; basti pensare ai servizi congiunti alle FF.O., agli innumerevoli arresti di criminali, alle numerose indagini sulle più disparate ipotesi di reato, alle operazioni di sfratto, al controllo del territorio. Se a tutto questo aggiungiamo la poco lungimirante gestione della sicurezza da parte della politica nazionale, si pensi ai pesantissimi tagli al settore che hanno visto ridurre anno dopo anno gli uomini delle FF.O, risulta facile immaginare che sempre più la Polizia Municipale verrà impegnata a sostegno, se non a sostituzione, di quest’ultimi.
Ma quello che gli uomini della P.M. si chiedono è: come potrebbero mai svolgere al meglio il delicato ruolo che la sicurezza richiede senza gli strumenti minimi indispensabili?
Cerchiamo di chiarire meglio: la maggior parte dei controlli stradali, specie all'interno dei grandi centri urbani, li effettua la Polizia Municipale, motivo per cui identifica innumerevoli cittadini; considerato che una grossa percentuale di cittadini con a carico pendenze o mandati di cattura, viene “pizzicato” alla guida di veicoli, dotare gli operatori di Polizia Municipale di credenziali di accesso alla banca dati, sarebbe un indubbio vantaggio per la collettività, oltre che uno strumento di sicurezza per gli operatori stessi; sapere chi si ha di fronte è senza dubbio un vantaggio. Allo stato attuale, la Polizia Locale non può sapere se la persona fermata è un pacifico cittadino o un pericoloso ricercato. Non può saperlo perché a noi è preclusa la possibilità di accedere ai database del Ministero dell'Interno: ancora una volta ci pretendono poliziotti, ma ci trattano da impiegati.
Riconoscere la specificità di mansione e funzione alla Polizia Municipale, anziché continuare a inquadrare gli operatori come semplici impiegati comunali, porterebbe solo vantaggi alla cittadinanza. Sia per la completezza e miglioramento di ruoli, sia per il semplice, quanto banale, fatto che si concretizzerebbe una certa scissione dalle volontà politiche delle amministrazioni comunali di turno. Si pensi alle direttive dei Sindaci di turno impartite ai vari Comandanti, finalizzati, il più delle volte, a organizzare il servizio in modo da incrementare gli introiti delle multe, con buona pace della sicurezza urbana.
Al contrario di ciò che l’opinione pubblica possa pensare, la richiesta di avere riconosciute le prerogative date alle FF.O., comporta per gli operatori di P.M. un conseguenziale incremento del carico di lavoro. Maggiori responsabilità, estensione del servizio h24, anche nelle realtà più piccole, maggiori rischi. Tale incremento, come detto, non può che andare a vantaggio della cittadinanza. La contropartita che gli operatori chiedono consiste nel semplice riconoscimento delle tutele delle altre FF.O. e degli strumenti necessari a svolgere al meglio il proprio lavoro.

Se si chiedesse a un qualsiasi cittadino come vorrebbe vedere impegnata la P.M., tra una funzione meramente sanzionatoria e una funzione finalizzata concretamente a contribuire alla sicurezza delle città,noi non abbiamo alcun motivo per dubitare di quale possa essere l’esito.

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