Il Blog della UIL Polizia Locale di Parma


Un Blog per i cittadini che vogliono conoscere la realtà della Polizia Municipale di Parma. Un filo diretto tra noi e voi, senza filtri e senza intermediari.

lunedì 12 gennaio 2015

Buffalo Soldiers


Abbiamo appreso dai media nazionali che il Capo della Polizia, Dott. Pansa, ha emanato una circolare, sottoscritta anche dal Ministro degli Interni, in cui raccomanda agli agenti di polizia di prestare particolare attenzione, visti i recenti avvenimenti di Parigi. In questa comunicazione, pare si raccomandi di intensificare i controlli delle persone e dei luoghi considerati a rischio, aumentando, contestualmente, il livello di attenzione. 
I più attenti di voi avranno, quantomeno, assunto un'espressione stupita nel leggere le parole di apertura di questo articolo. Sì, poiché la Polizia Municipale non è stata raggiunta da tale circolare. 
E quindi?
E quindi torniamo sempre alla questione che ci sta tanto a cuore: cosa dobbiamo fare noi? Perché noi siamo 65.000 agenti per le strade con la divisa addosso; perché noi siamo 65.000 agenti che, ogni giorno, eseguono controlli sulle persone, sui luoghi e sui veicoli; perché noi siamo 65.000 agenti che non possono eseguire controlli approfonditi sugli individui che ci si trova di fronte. Perché noi siamo 65.000 impiegati in divisa. Ancora un volta la legge ostacola il nostro lavoro e lede un diritto ai cittadini che, oggi più che mai, chiedono giustizia e sicurezza. Noi, a queste condizioni, non possiamo più garantire nè l'una, nè l'altra: senza tutele e senza mezzi idonei per operare, siamo e rimarremo degli impiegati in divisa, buoni solo per le casse dei comuni. I recenti e terribili avvenimenti di Parigi, hanno dimostrato che chi sta "dall'altra parte" non distingue tra le divise: chi rappresenta la legge, a qualsiasi titolo, è potenziale bersaglio. A Parigi abbiamo perso una collega della Police Municipale che si trovava in zona per il rilievo di un incidente. 
Pensate a quanti veicoli, conducenti, passeggeri, controllano mediamente, tutti gli agenti di Polizia Municipale in Italia. Bene, ora sappiate che tutti quei controlli sono poco efficaci, in quanto a tutti quegli agenti è preclusa la possibilità di accedere alla banca dati del Ministero. La conseguenza è molto semplice: anche se di fronte si trovassero un criminale, un ricercato, un terrorista, non potrebbero saperlo. Mal che vada, una multa per la mancanza della cinture e via...Questa è l'idea di sicurezza di una Nazione che ha ridotto soldi e personale alle Forze dell'Ordine e che non ha la volontà di decidere sulla nostra sorte: o impiegati o poliziotti. 
Se le cose non dovessero cambiare al più presto, sarebbe impossibile per noi continuare a lavorare per la sicurezza.
Non è questo che vogliamo, per noi e per i cittadini, vogliamo poter essere di aiuto alla nostra Nazione, operando a livello locale, certo, ma per il bene di tutta la comunità. Ci rivolgiamo direttamente a voi cittadini, a voi italiani: noi indossiamo l'uniforme per voi, voi metteteci nella condizione di poterlo fare. I vari governi non ci hanno mai ascoltato, sono anni che chiediamo in tutte le sedi un RIFORMA che ci dia gli strumenti per poter lavorare! Non vogliamo più soldi, non vogliamo più vantaggi (anzi, una riforma in tal senso aumenterebbe esponenzialmente il carico di lavoro e di responsabilità): vogliamo poter lavorare con professionalità, libertà e tutele. 
Il momento di decidere è giunto, adesso più che mai si deve avere il coraggio di seguire la strada migliore per tutti e noi siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Per ora, rimane lo sconforto di sapere che al Ministero ci considerano, forse, sacrificabili.
Tutto questo nel giorno in cui ricordiamo l'omicidio del collega Nicolò Savarino, ucciso da un criminale in fuga, investito e trascinato per decine e decine di metri sull'asfalto. Ma ucciso anche dallo Stato che lo ha considerato un semplice impiegato in divisa, che non ha saputo onorare il suo sacrificio.



Noi siamo tutti Nicolò Savarino!


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